Attività | Avella
Attività Avella
Il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale(UNISA), in collaborazione con la SABAP per le province di Salerno e Avellino, è impegnato dal 2019 in un progetto che mira all’indagine di un settore specifico dell’antico centro di Abella, situato nei pressi dell’anfiteatro romano. Il progetto è diretto dalla prof.ssa E. Mugione e vede la partecipazione di studenti del corso di laurea magistrale, della Scuola di Specializzazione e dottorandi di ricerca di Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica. Nel 2022 sono state riprese le attività interrotte durante il COVID, tramite prospezioni geofisiche e indagini stratigrafiche, concentrando l’attenzione su un’ area posta immediatamente a N dell’anfiteatro, che in passato doveva rappresentare una zona liminare del centro urbano. Obiettivo principale è recuperare informazioni sui limiti e sulle diverse fasi dell'impianto urbano e sul rapporto con la struttura dell'anfiteatro. È stato impiantato un saggio di 4 x 30 m che ha permesso di indagare tanto un settore interno quanto uno esterno al centro urbano, settori che risultano separati da un muro orientato in senso NW-SE; questo tratto murario sembra allinearsi con quello esposto in precedenti campagne di scavo a cui si addossa la parte orientale dell’anfiteatro ed è interpretabile come muro di cinta della colonia romana. Il settore interno (A) è caratterizzato dalla presenza di battuti ghiaiosi compatti, probabilmente riferibili ad un elemento della viabilità della città antica, che vanno ad impostarsi su un ampio livello di distruzione, composto da strati di ceneri, carboni e detriti. Ad E di questo sono stati messi parzialmente in luce due ambienti che conservano i rivestimenti pavimentali in cocciopesto, delimitati a E da un muro perimetrale iso-orientato con il muro di fortificazione; è possibile che questi ambienti abbiano avuto, almeno in un certo periodo, un legame con attività produttive non meglio specificabili, come farebbe pensare la presenza di alcuni apprestamenti rinvenuti. In alcuni punti è stato possibile osservare, al di sotto dei tratti murari e dei livelli pavimentali, la presenza di blocchi di tufo di grandi dimensioni e altri elementi riferibili a una fase precedente, probabilmente quella della città sannitica. Il settore esterno alla città (B) è invece segnato dalla presenza di strati di depositi alluvionali (ghiaie e ciottoli) ed è stato connesso alla presenza di un paleoalveo del Clanis o di un fossato (non si esclude che un originario paleoalveo sia stato impiegato dalla comunità come parte del sistema difensivo). In questi depositi è stato praticato il taglio del cavo di fondazione per la costruzione del muro di cinta della città romana.
Nelle prossime campagne di scavo si intende approfondire i livelli emersi all’interno del tessuto urbano e definire con maggiore precisione il tracciato dell’impianto murario di età romana e la sua relazione con le fasi precedenti del sistema difensivo dell’antico centro di Avella.
Bibliografia:
Cinquantaquattro T., 'Abella, un insediamento della mesogaia campana: note di topografia', in AIONArchStAnt 7 (n.s.), 2000, pp. 61-85.
Altri componenti del gruppo di ricerca:Amedeo Rossi (documentazione e indagini geofisiche); Lorenzo Radaelli (documentazione, responsabile di cantiere, coordinamento attività, materiali); Virginia Caiazza (documentazione, responsabile di saggio, materiali); Francesco Meccia (documentazione, responsabile di saggio, materiali); Simona Ricco (documentazione, responsabile di saggio, materiali); Sabrina Della Corte (documentazione, responsabile di saggio, materiali)Vincenzo Amato (studio geologico e geomorfologico – Università del Molise).
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