Attività | Cuma
Attività Cuma
Responsabile scientifico: prof. Matteo D'Acunto
Gli scavi nell’abitato antico di Cuma si svolgono annualmente a partire dal 2007 in regime di concessione dal MiC all’Università di Napoli L’Orientale, sotto la direzione di M. D’Acunto.
Per la prima volta, nella storia delle ricerche archeologiche a Cuma, viene indagato in estensione un quartiere abitativo, mettendo in luce il suo sistema stradale e l’evoluzione dell’edilizia domestica in età greca, campano-sannitica e romana.
In particolare, l’area interessata dalle ricerche sul campo è ubicata nella zona compresa tra le Terme del Foro e le mura settentrionali: gli scavi hanno portato alla luce un sistema stradale composto da un asse principale con andamento nord-sud (plateia B), che collega il Foro alle mura settentrionali, e una serie di stenopoi est-ovest, che delimitano gli isolati.
La rete stradale del quartiere è stata messa in luce per la sua fase di età romana, ma saggi stratigrafici in profondità hanno permesso di dimostrare una parziale continuità dell’impianto risalente sino ad epoca alto-arcaica (primi decenni del VII sec. a.C.). L’impianto della colonia greca ha portato ad una rioccupazione dell’area interessata precedentemente dall’insediamento indigeno di Cuma, di cui si conservano tracce riferibili al periodo compreso tra l’età del Bronzo Recente/Finale (seconda metà del II-inizi I millennio a.C.) e il 750 a.C. ca., gettando luce sui primi rapporti tra la componente indigena e quella greca. Nel corso dell’Età del Ferro (900-750 a.C.) il settore in questione è interessato dalla presenza della necropoli pre-ellenica. Alla fine dell’Età del Ferro (ca. 775-750 a.C.) si pone una trasformazione nell’uso dell’area, per una destinazione a carattere abitativo, come dimostra il rinvenimento di una capanna indigena (775-750 a.C.). Essa risulta essere distrutta da un incendio e abbandonata repentinamente, lasciando in situ tutto il vasellame domestico. La ceramica geometrica greca, ivi rinvenuta, conferma che la frequentazione da parte di mercanti euboici di Cuma pre-ellenica dovesse essere intensa nella fase finale di vita del villaggio. Attorno al 750-740 a.C., in concomitanza con l’inizio del processo coloniale di Cuma, si riscontra una marcata discontinuità stratigrafica con nuove evidenze di occupazione abitativa. Attorno al 690-670 a.C. si pone la definizione dell’impianto urbano della colonia greca, caratterizzato da un sistema di assi viari maggiori nord-sud e di assi minori est-ovest, che mostrano sensibili irregolarità. Tale urbanistica verrà ripresa parzialmente fino ad epoca imperiale (III-IV sec. d.C.), documentando così in filigrana un impianto coloniale urbano alto-arcaico.
Nel corso del V sec. a.C. lo scavo ha documentato una fase di trasformazione, caratterizzata dall’impianto di abitazioni in opera quadrata: una di queste, che conserva ancora la planimetria a pastàs di tradizione arcaica, occupa l’angolo nord-orientale dell’isolato. Un ulteriore cambiamento avviene in epoca tardo-repubblicana (fine del II - I sec. a.C.), quando il settore meridionale viene interessato dalla costruzione di una domus con peristilio colonnato a tre bracci, la cui planimetria verrà ripresa nelle sue linee generali fino al III sec. d.C. Intorno al 100 d.C. viene costruito un caseggiato a più piani, gravitante attorno ad una corte centrale con vasca, in un’area precedentemente occupata da abitazioni di dimensioni minori. A partire dalla seconda metà del III e nel corso del IV-V sec. d.C. il quartiere conosce un progressivo abbandono, con parziali rioccupazioni, apparentemente anche a causa di un evento tellurico (IV sec. d.C.?) che ha determinato crolli invasivi delle strutture. Sono documentate tracce di frequentazione in epoca medioevale e moderna.
Obiettivi della ricerca sono la ricostruzione del tessuto viario nel settore settentrionale della città antica, avvalendosi di indagini di tipo geoelettrico e dell’ampliamento dello scavo nell’isolato: si prevede di estendere l’area di scavo sul lato occidentale dell’isolato al fine di chiarirne limite, nonché di precisare l’articolazione del sistema stradale, fino ad intercettare il prolungamento della via Domitiana (95 d.C.) nel tratto interno alla città, che passa attraverso la porta mediana delle mura settentrionali. Inoltre, si intende proseguire la messa in luce delle abitazioni, illustrandone in chiave diacronica la planimetria, l’articolazione degli spazi, nonché le suppellettili e la dimensione alimentare, attraverso il supporto delle analisi faunistiche e paleobotaniche. Infine, la ricerca intende investigare, attraverso lo scavo archeologico, le botteghe, soprattutto di età romana, che affacciano sugli assi stradali. Una particolare attenzione verrà rivolta all’indagine di quelle destinate alla metallurgia del ferro e del bronzo, in maniera tale da illustrare le attività artigianali specializzate nella Cuma romana.
Bibliografia:
M. D’Acunto, ‘Cumae in Campania during the Seventh Century BC’, in X. Charalambidou – C. Morgan (eds.), Interpreting the Seventh Century BC: Tradition and Innovation, Proceedings of the International Conference held at the British School at Athens (9th-11th December 2011), Oxford 2017, pp. 293-329; M. D’Acunto, ‘The Bay of Naples’, in I.S. Lemos – A. Kotsonas (eds.), A Companion to the Archaeology of Early Greece and the Mediterranean, volume 2, editore John Wiley & Sons, Inc, Hoboken NJ (USA) 2020, pp. 1287-1310; M. D’Acunto, ‘Abitare a Cuma: nuovi dati sull’urbanistica e sull’edilizia domestica di età alto-arcaica e arcaica’, in F. Pesando – G. Zuchtriegel (a cura di), Abitare in Magna Grecia: l’età arcaica, Atti del Convegno, Napoli – Paestum, 15-16 marzo, 2018, Pisa 2020, pp. 37-54; M. D’Acunto, ‘Il popolamento del sito e la città in età greca, campana e romana’, in F. Pagano – M. Del Villano (eds.), Terra. La scultura di un paesaggio, Catalogo della Mostra (Pozzuoli, Rione Terra, 14 dicembre – 31 marzo 2022), Roma 2022, pp. 49-65; M. D’Acunto – M. D’Onofrio – F. Nitti, ‘Cuma, dall’occupazione pre-ellenica all’abitato greco-romano. Nuovi dati dagli scavi dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale’, in Puteoli, Cumae, Misenum. Rivista di Studi. Notiziario del Parco Archeologico Campi Flegrei 1, 2021, pp. 225-243; M. D’Acunto, M. D’onofrio, M. Giglio, C. Improta, C. Merluzzo, F. Nitti, F. Somma, ‘Cumae in Opicia in the Light of the Recent Archaeological Excavations by the University of Napoli L’Orientale: from the Pre-Hellenic (LBA-EIA) to the earliest phase of the apoikia (LG I)’, in Cinquantaquattro – D’Acunto – Iannone (eds.), Euboica II, Pithekoussai and Euboea between East and West, Proceedings of the Conference, Lacco Ameno (Ischia, Naples), 14-17 May 2018, vol.2, AIONArchStAnt, n. s. 28, Napoli 2021, pp. 305-450; M. D’Acunto, M. Capurro, M. D’Onofrio, C. Improta, C. Merluzzo, F. Nitti, M. Soldatini, ‘Cuma, il settore a Nord delle Terme del Foro: la campagna di scavo condotta dall’Università di Napoli L’Orientale nel 2023’, in Archeologie Tra Oriente e Occidente, 2, 1-3 (https://doi.org/10.6093/archeologie/10827).
Componenti del gruppo di ricerca:
dott. Marco Capurro, dott.ssa Mara Soldatini (responsabili delle attività sul campo); dott.sse Chiara Improta, Cristiana Merluzzo (responsabili attività di analisi e studio dei materiali)
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